Dopo qualche giorno dalla mia ultima battuta di pesca, ho deciso di tentare di nuovo la fortuna. Come posto ho scelto ancora la spiaggia di S. Agostino a Civitavecchia per tentare la pesca con il vivo. dato che nell’ultimo periodo sono uscite diverse catture tra spigole, tutte oltre i 3 kg. Ho scelto quest’arenile anche perché ci sfocia un corso d’acqua, il Mignone, e questo implica un maggiore richiamo per i pesci.
Anche questa volta il mare secondo le previsioni sarebbe dovuto essere montante, ma ero ben consapevole che anche non sarebbe andata così. Questa battuta di surf casting si sarebbe rilevata una battuta di pesca a fondo dalla riva, ma ero ben consapevole di ciò a cui andavo incontro.
La fortuna però ha voluto che oltre ad avere le più canoniche esche come americano, koreano e bibi, avessimo con se anche un po’ di pesci esca vivi, per essere precisi 4 cefaletti e una anguilla. Quindi ero ben speranzoso di vedere uscir fuori qualche spigola nonostante il moto ondoso fosse decisamente blando.
Come si vede dalle foto abbiamo piazzato le nostre canne con il vivo proprio nei pressi della foce, mentre le altre le abbiamo lanciate a media e lunga distanza alla ricerca dell’orata.
Io e il mio amico Cristian, abbiamo tentato l’impossibile nelle 6 ore di pesca. Abbiamo variato la strategia, le montature, i punti dove lanciare, ma non c’è stato nemmeno una leggera tocca. Ciò non toglie che la pesca con il vivo sia un’emozione unica, ti senti come se ogni istante che arriva sia quello giusto. Sei consapevole che se mangia qualcosa, senza dubbio è un pesce di taglia.
Nel video potrai vedere la situazione che ho trovato, cosa ne pensi? Secondo te da cosa è dipeso l’esito negativo della battuta di pesca?
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