Sabato 17 maggio hanno ripreso il via le gare del provinciale surfcasting Roma 2014. La prima prova ufficiale si è tenuta sul litorale di Lavinio.
Rispetto allo scorso anno c’è stato un incremento di agonisti, nonostante i risultati delle battute di pesca non siano più molto soddisfacenti. Ma come ripeto spesso, l’agonismo e la pesca sono due cose totalmente diverse, soprattutto da quando hanno deciso di valutare le prede in funzione della lunghezza e non più del peso. Questo ha incentrato la pesca soprattutto sui pesci di galla e si bada di più alla quantità più che alla qualità.
Per darti un’idea, un’orata da 2 chili vale meno di due aguglie lunghe 30 cm.Vengono chiamate gare di surfcasting ma in realtà si tratta di una sorta di pesca al colpo dove si usano i flotterini come galleggianti. Abbiamo canne costosissime che ti danno grandi prestazioni e poi ci si riduce a pescare le leccie stella nel sotto riva.
A questo punto mi vorresti chiedere perché partecipo alle gare, dato che ne critico la forma. La risposta è molto semplice: mi piace tutto ciò che c’è intorno!
Mi piace la preparazione nei giorni precedenti alla gara. Si costruisco montature su montature, delle più disparate per avere più opportunità di fare catture. Si legano una miriade d’ami di tutte le misure, accoppiati con terminali di lunghezze e diametri diversi. Insomma c’è un bel da fare!
Mi piace arrivare al raduno dove ti vedi con il tuo team, ti bevi un paio di birre e ti fai un sacco di risate. Ma questa è solo la quiete “prima” della tempesta. Arriva il punto in cui gli organizzatori attaccano un foglio al muro con la lista degli atleti divisi per i vari e settori, ed ecco che scopri la tua postazione di pesca. Qui l’adrenalina sale. Di fretta e furia si sale in macchina e si corre in spiaggia. Hai tanta curiosità di vedere la tua postazione perché da quella dipende un buon 60% della pescata. A mio modo di vedere, il “picchetto” fa molto la differenza forse anche troppo. Se ti capita un punto sterile, ti puoi inventare quello che vuoi ma alla fine dovrai rassegnarti a fare “busta bianca”!
Arrivati sul posto inizi a preparare il tutto. Tiri fuori le canne da pesca, attacchi i mulinelli, pianti lo stendi travi e ci agganci le montature già pronte. Poi prendi la canna con cui vuoi iniziare, metti un piombo a palla e lo lanci per poi iniziare a recuperare a canna bassa lentamente. Questo processo ti permette di riconoscere canaloni, secche e buche e così facendo, crei una proiezione del fondale nella tua mente. E’ cosa buona e giusta rendere questo processo una buona abitudine, anche quando vai a pesca per conto tuo.
Poi inizia la gara e qui si vivono una miriade di emozioni che non si possono nemmeno descrivere. Si passa da gioia a delusione nell’arco di pochi secondi e viceversa, sembra di essere su un’altalena. Sono sei ore intense e ti assicuro che quando finisci sei esausto!
Finita la gara, si sistema tutto e si torna al raduno, dove ritrovi il tuo team e resti in attesa dei risultati finali e ognuno ha la sua gara da raccontare.
Quelli che ti ho descritto sono i motivi per cui mi piace fare le gare di surfcasting.
A questo punto ti racconto come è andata la mia prima prova del provinciale surfcasting Roma 2014.
Provinciale Surfcasting Roma 2014: Prima prova
Mi è capitato il campo gara di Lavinio, un paio di km oltre il ristorante Galapagos. Un paio di settimane fa ho pescato vicino al ristorante e la serata non è andata male grazie alla presenza di bei sugheri. In quella battuta di pesca ho preso una tracina, una leccia stella, un’aguglia e 2 bei sugheri oltre a 3-4 lisci. Le classiche catture da gara, quindi mi sento speranzoso.
Arrivo alla postazione e inizio ad osservare il mare. Questo è ancora agitato, l’acqua è torbida e vedo qualche alga tra le onde. Un mare totalmente diverso da quello di due settimane fa. Qui è buono soprattutto quando è calmo, per quanto ho di fronte è un bel mare, so che questo non è lo stato adatto per questo preciso spot. Confido di catturare qualche pesce a galla nell’ora di luce per poi sperare in qualche ombrina o mormora. Non mi sembra per niente adatto ai sugheri.
Quando è tutto pronto per iniziare, i giudici di gara ci annunciano che a causa di una maledetta rete, un settore deve essere spostato e si rimanda l’inizio di un’ora. Tutta la mia strategia é andata in fumo.
Arrivano le 21:00 e finalmente si parte e posso lanciare la canna. Opto per un trave da 260 cm con tre braccioli da un metro, due con il pop-up per la ricerca del pesce di galla e uno senza per la ricerca di qualche grufolatore.
Per arrivare al momento clou della serata bisogna aspettare l’una e quaranta di notte, a ben venti minuti dalla fine. Purtroppo di abboccate nn se ne vedono. I granchi fanno da padroni e i sugheri sembrano essere emigrati altrove. Su 200 persone saranno usciti 15 pesci, una gara da incubo. Quando è così, perdi le speranze e ti sale un gran nervoso, anche perché ti serve un pesce solo per aggiudicarsi il podio.
Nel mio settore ci sono state solo due catture fatte da lo stesso garista: due sugheri. Vorrei tanto sapere dove li ha presi visto che le ho provate tutte per catturarli.
Inizio a mettere a posto il tutto, ma prima decido di tentare l’ultima “spiaggia”. Decido di lanciare a pochi metri dalla riva, proprio sotto alla secca, nella remota speranza di catturare qualcosa, tanto se lancio fuori non ottengo nulla.
Insomma lancio la canna e inizio a sistemare le mie cose, senza neanche guardarla. Se la speranza é l’ultima a morire, ormai alla mia avevo fatto anche il funerale.
Finito di chiudere lo stendi travi, quando vedo il filo in bando. Forse ci sono ancora le alghe sotto riva. Prendo la canna, ferro delicatamente e inizio a recuperare. Un momento, sento qualcosa che fa bacchettate il mio cimino. Ho un pesce attaccato al mio amo! Non ci posso credere, recupero ed ecco una leccia stella fuoriuscire dall’acqua. Slamo il pesce e rilancio nella speranza di farne un’altra, ma il tempo ormai è finito. Con un colpo di bravura, o meglio di fortuna, mi sono aggiudicato il secondo di settore e la mia prima medaglia!
Nonostante la serata sia stata disarmante, alla fine sono felice del risultato, anche se il divertimento è stato praticamente nullo. Ma contano i numeri nelle gare, ed essere riuscito dove tanti hanno fallito, mi ha dato una grande soddisfazione, e non importa se sia stata bravura o solamente un colpo di fortuna, per non dire altro… 🙂