Nell’ultima uscita a surfcasting, mi sono trovato a pescare in presenza di alghe ed è stato tutto molto complicato. La mia pazienza è stata messa a dura prova, sopratutto perché alla fine di pesci seri non ne sono usciti. Però nonostante la difficoltà, sono riuscito a restare in pesca. E’ vero che in presenza di alghe non è semplice pescare ma spesso si pesci amano pascolare tra di esse. Ad esempio l’ombrina è un pesce che ama lo sporco. Infatti in questa ultima pescata, per quanto piccole, sono uscite proprio delle ombrine.
Mentre pescavo mi è venuto proprio in mente di scrivere un articolo che ti potesse aiutare, quando ti trovi in questa complessa situazione. Ci sono 6 trucchi che ti permettono di pescare in presenza di alghe.
La scelta della postazione
Quando arrivi in spiaggia bisogna prima di tutto osservare. Con il mare in condizioni da surf, se arrivi a giorno, puoi osservare le onde e vedere se in sospensione ci sono delle alghe. Puoi osservare la riva e verificare se sono presenti. Ma senza dubbio bisogna aprire un canna, mettere un piombo e lanciarlo in acqua. Attendere qualche minuto e poi recuperare la lenza. Diciamo che se stai pescando in un delirio di alghe, avvolgendosi sulla lenza madre, il piombo spiomberà e verrà trasportato via dalla corrente. Ti troverai a recuperare un filo pieno di alghe che peserà come un macigno. Sul piombo troverai un chilo di “cicoria”.
In questo caso puoi decidere di cambiare direttamente posto. Puoi spostarti di un centinaio di metri oppure cambiare direttamente spiaggia. Quando si pesca con il mare mosso, consiglio sempre di fare una prova prima di tirare tutto fuori. Un conto è richiudere una canna, un conto è chiuderne due o tre.
Se ritiene che la postazione sia perfetta oppure sei in una gara e non puoi spostarti, puoi aspettare. La situazione può cambiare, spesso le alghe sono solo di passaggio. A volte sono più intense, a volte meno. Poi mano mano che il mare si calma, la situazione andrà a migliorare. Quindi ti consiglio di lanciare una sola canna, cercando di trovare un punto meno tragico. Vedi se riesci a rimanere in pesca almeno per 5 minuti. In caso contrario, tiri fuori il piombo dall’acqua e aspetti una decina di minuti per poi riprovare. Evita di sprecare l’esca.
La scelta del piombo
Anche il piombo può essere un valido alleato contro le alghe. Ad esempio se ti trovi con il mare calmo e alghe posate sul fondo, ti consiglio di utilizzare dei piombi con poco grip, così eviti di raccoglierle. In caso di mare mosso invece, la piramide ovviamente è nostra alleata. Se ci aiuta a tenere il fondo, siamo già a buon punto. Sicuramente le alghe si depositeranno lo stesso sulla lenza madre poggiata sul fondo e la corrente la farà salire su filo. Ma se il piombo riuscirà a rimanere fermo per almeno 5 minuti, sarai riuscito a restare in pesca anche se per poco tempo.
La scelta della lenza madre per pescare in presenza di alghe
Pescare in presenza di alghe è veramente complesso, ma la scelta del filo in bobina può aiutarci molto. Ricorda più il complesso pescante ha meno punti di appiglio e meglio è. Utilizzare monofilo più shock leader non è cosa buona e giusta. Il nodino di giunzione ti recherà non pochi problemi. Le alghe tenderanno a fermarsi tutte sul nodo e quando arriverà in prossimità dell’apicale, non riuscirai più a recuperare. E se hai un pesce in canna, come si fa? In quel caso devi indietreggiare e provare a spiaggiare il pesce.
La migliore alternativa è il filo conico. Senza nodi di giunzione, il problema si riduce all’osso. Il recuperò sarà ancora più fluido. Potrebbe essere interessante montare uno snodo direttamente sulla lenza madre, così togli altri punti di appiglio come lo sgancio rapido. Consiglio un filo conico dello 0,23-0,57 mm, così se hai bisogno di lanciare oltre l’ultimo frangente, hai un filo che ti permette di arrivare lontano.
Un altra alternativa è uno 0,40 o 0,50 mm diretto. Utile soprattutto per pescare le spigole, in particolare con il vico, nel canale di battigia o in qualche buca vicino riva. Ricorda sempre che più il filo è spesso e più soffre la corrente, quindi questo assetto, lo consiglio per pescare rigorosamente a pochi metri da riva.
La scelta del trave
Una volta che riesci a stare in pesca, anche la scelta del trave è importante per pescare in presenza di alghe. Avrai bisogno di un trave dove puoi eludere l’amo pescatore, ovvero il terminale legato allo snodo vicino al piombo. Questo sarà soggetto pesantemente alle alghe e lo troverai sempre ingarbugliato. Quindi dovrai utilizzare uno short rovesciato se vuoi pescare più selettivo. Oppure se vuoi pescare con più ami, puoi utilizzare un trave dello 0,50 mm lungo 240 cm con tre snodi: uno sotto l’asola e uno 70/80 cm da esso e lo stesso per il successivo (vedi figura sotto). Dovrai però montare il terminale sullo snodo vicino al piombo.
Il picchetto
Anche il picchetto ha un ruolo fondamentale per pescare in presenza di alghe. Dovrai usare uno da 150 cm. Questa versione è la più alta in commercio. Dovrai settare il bicchierino sotto, quello dove poggia il pedone della canna, il più alta possibile. Ovviamente nel limite che la canna stia in piedi. Più questa riesce ad essere in alto e più il filo entrerà perpendicolarmente in acqua e meno sarà soggetto alle alghe.
Il terminale per pescare in presenza di alghe
Un ultimo accorgimento che può fare realmente la differenza, è applicare un piccolo attrattore o pop-up subito dopo l’esca. Questo eviterà che le alghe si accumulino sulla tua esca, rendendola poco visibile e sicuramente meno efficace. Con questo piccolo espediente puoi star tranquillo che le tue esche torneranno quasi sempre pulite. Nell’immagine sottostante puoi vedere il risultato.
Volevo sapere se è possibile pescare con il piombo da 50 gr con un 024diretto con canne telescopiche
Ciao Fabrizio, sicuramente è possibile. Ma perché 50 grammi e 24 diretto? Che pesca devi fare?