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La scaduta

  • Federico 

E’ l’attimo perfetto. E’ il lasso di tempo dove l’attività dei pesci si concentra dopo un gran mareggiata. Ogni appassionato di surfcasting vive per la scaduta e per le prede di taglia che porta con se. Ma come si fa ad individuare veramente il momento giusto?

Intanto bisogna capire di cosa stiamo parlando e quando avviene, così da chiarire sin dal principio il concetto base. Minimizzandolo ai minimi termini si può dire che: la scaduta avviene quando il mare da molto mosso, inizia a calmarsi.
Per essere ancora più chiaro, inizia dal momento in cui il tuo piombo non viene più spazzato via dalla corrente e riesce a restare finalmente in pesca.

Questo, secondo me, è il momento di massima attività dei pesci di un certo calibro. Pesci che riescono ad avvicinarsi alla riva nonostante le condizioni avverse, o che cercano altri pesci in difficoltà, caso mai fermi in una buca dove c’è meno turbolenza. Pesci che entrano da una finestra nuotando controcorrente nel canalone, mangiando il nutrimento che la corrente stessa gli porta. Questa è la vera scaduta. E questo momento propizio non dura tantissimo.

Come individuare la scaduta attraverso i siti meteorologici

A questo punto, bisogna saper leggere le previsioni meteo, soprattutto se non si ha tanto tempo libero da poter spendere in spiaggia in attesa della scaduta. Ma quali sono i siti attendibili per i venti?

Personalmente ho due siti di riferimento e sono decisamente più attendibili rispetto ai classici siti meteo, almeno per quanto riguarda i venti e si chiamano: windy e windguru. Già dal nome ti renderai subito conto che il loro focus sono sicuramente i venti, tant’è che sono siti utilizzati anche dai surfisti sparsi nel mondo.

Questi due siti inoltre sono molto precisi anche con le onde. Ti riportano la direzione, l’altezza e anche la frequenza. Insomma hai tutti i dati possibili per poter capire il momento della scaduta. Qui di seguito vedi un esempio di windy, dove si evince con facilità il momento della scaduta. Ad esempio è chiaro che alle 21:00 qualcosa inizia a cambiare. Il vento inizia a girare e le onde passano da 2,3 metri a 2, per poi scendere durante tutta la nottata.

Quindi a che ora devo trovarmi sul posto? E’ ideale essere lì almeno un paio di ore prima dell’avvenimento. Perché queste sono delle previsioni e non sono la realtà. Ciò che riporta alle 21:00 potrebbe anticipare alle 19:00 e rischi altamente che sia tutto già finito, un po’ come è successo alla mia ultima battuta di pesca.

Ritardo sulla scaduta

Nella mia ultima uscita a surfcasting ero proprio alla ricerca della scaduta, le previsioni erano più o meno simili a quelle sopra anche se l’onda non arrivava a 2,3 metri, ma arrivava ad un massimo di 1,5 metri per poi scendere ad 80 cm (nell’esempio ho riportato una previsione delle coste oceaniche del Portogallo).
La finestra per pescare in scaduta arrivava a mezzanotte. Sarei voluto partire la sera, ma purtroppo non potevo liberarmi così presto dagli impegni familiari.

Quindi ho deciso di partire di notte, come farebbe un pazzo. Volevo mettere la sveglia alle 2:00 in modo di essere in spiaggia più meno per le 4:00. Sperando che tutto ritardasse. Ma non riuscivo a dormire. Qualcosa mi metteva in allarme. E se arrivassi troppo tardi?

Sta di fatto che all’una, mi alzo dal letto. Avrò dormito mezz’ora ma l’adrenalina mi tiene attivo. Mi vesto rapidamente a parto in direzione Murelle alla ricerca dell’ombrina. Alle 2:45 avevo parcheggiato la macchina vicino alla spiaggia.

Tutto è buio attorno a me. Incrocio le dita e spero che non sia troppo tardi. Apro lo sportello della macchina per sentire il mare. Sento il fragore delle onde, ma non è quello che speravo. Sono arrivato tardi. Lo sapevo. A volte la troppa voglia di andare a pesca è cattiva consigliera. Sicuramente il momento top già è passato. Ma non mi perdo d’animo.

Racconto delle pescata

In fretta e furia monto l’attrezzatura tutta rigorosamente targata Shimano
– Canna Ultegra J con il mulinello Ultegra XR 14000 XSD; trave short rovesciato con terminale dello 0,25 mm da 150 cm. Amo del 4. Piombo da 150 gr sporteen
– Canna Speedmaster H con mulinello Surfleader Ci4+ 35D; short rovesciato con terminale dello 0,25mm da 150 cm. Amo del 4. Piombo da 150 gr sporteen
– Canna Surfgazer 405 con mulinello Beastmaster XC 14000 (entry level di casa Shimano di cui sono rimasto piacevolmente colpito), assetto come le precedenti tranne che il piombo da 125 gr sempre sporteen.
Il parco esche era formato da americano, bibi e coreano rosso.

Le onde ci sono ma non sono quelle che cercavo, si riesce a stare in pesca tranquillamente anche con 125 gr. Cerco di piazzare le canne subito dopo la secca, ovvero nel primo canalone, a diverse distanze di lancio. Il colore dell’acqua è torbida quindi qualche ombrine spero possa uscire lo stesso.

Il cielo è coperto da nuvole ma ci sono spazi aperte dove si vedono le stelle. Il vento è leggero da nord. La temperatura è mite. Gli starlight già brillano nell’oscurità. Spero di vedere al più presto le prime tocche e che qualche bel pesce mi ripaghi di questa alzataccia.

Tutto tace, a rotazione recupero le canne. Le esche sembrano risucchiate. Non riesco a capire se è qualche pesce che le succhia o sono tanti piccoli pesci che le mordicchiano. Sta di fatto che le devo sostituire. E così tra un rilancio e l’altro la prima ora di pesca va via.

In attesa dell’alba

Verso le 5 vedo la prima abboccata e un piccolo sarago resta attaccato all’americano. Che amarezza. Purtroppo non sarà il sole della serata, almeno altri 4 verranno e spiaggiati e poi rilasciati. Quando ci sono questi, capisco che di grosso gira veramente poco.

Alle 5:30 il mare è sempre più scoppiato, anche se alterna delle serie di onde che mi fanno bene sperare. E sulla speedmaster arriva un abboccata più decisa. Speriamo bene. Ferro e inizio a recuperare. Non sento un gran peso. Dopo pochi istanti ecco uscire un’ ombrina da un paio d’etti. E’ un pesce bellissimo, peccato che la taglia non sia quella giusta. Taglio il filo per evitare di slamarla e la rilascio, ma purtroppo non si riprende. Poco dopo la ritrovo di nuovo sulla riva. A quel punto decido di prenderla lo stesso, almeno non è morta invano.

E’ l’alba. Le speranze di prendere l’ombrina di taglia sono terminate. Confidiamo in qualche orata. Decido di cambiare assetto sulla Ultegra J. Passo ad un classico long arm e con un terminale dello 0,22 mm da 150 cm. Amo del 4 e bibi. Lancio sui 30 metri, dove c’è una buca. La schiuma delle onde le passa sopra e mi piace tentare la sorte lì. Tante volte anche qualche spigola.

L’orata del mattino

Sono le 7.30. Sono esausto ma ecco che l’Ultegra J spiomba. Sarà un’ abboccata o qualche passate di alghe? Prendo la canna e ferro. Sento subito che c’è qualcosa che mi strattona la canna. Poi riconosco le testate. Senza dubbio è un’ orata e dopo un paio di fughe nel sotto riva, eccola uscire tra la schiuma. Non è grandissima, ma almeno un pesce decente l’ho preso.

La pescata è finita così. Purtroppo sono arrivato tardi e ho perso il treno. Ho pescato in una scaduta inoltrata che non ha portato prede interessanti. Per carità il bello della pesca è anche questo. Se ogni volta facessi secchi di pesce, alla fine forse mi stancherei. Così ho un nuovo stimolo.

E tu sai leggere le previsioni per individuare la scaduta?

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