Dopo il corso di lancio, la voglia di sperimentare ciò che avevo imparato era incredibile e dopo una settimana di attesa era finalmente giunto il momento di tornare in spiaggia per una battuta di surfcasting.
I giorni precedenti alla pesca sono stato molto attento alle condizione meteo e soprattutto ai venti. Si prevedeva mal tempo e venti da est-sud-est. L’unico problema è che ogni giorno le previsione cambiavano e di conseguenza ho cominciato a credere che fossero veramente poco attendibili.
Sabato sera ero avevo l’adrenalina a mille al pensiero di ciò che mi aspettava il giorno dopo. A volte mi stupisco di quanto la pesca mi emozioni, mi sembra quasi di ritornare quel bambino che non vedeva l’ora di andare il giorno seguente a pesca con il papà. Ad incrementare ancora di più il mio entusiasmo è stata una telefonata che mi è arrivata alle 18:00 di sera, dove Michele Nardi mi comunica che si era liberato dagli impegni e che saremmo andati a pescare insieme! Beh che dire, quasi un sogno che diventa realtà.
La spiaggia prescelta è stata Giannella, in quanto Michele in funzione al vento e alle previsioni viste la mattina ha creduto fosse un buon spot per insidiare le mormore. Siamo giunti sull’arenile intorno alle 13 e subito ho montato la mie due Cassiopea per la ricerca dell’orata anche se non ero convinto che sarebbe stata cosa facile.
Due ore dopo alle mie esche avevano abboccato solo stelle marine e granchi. Ma nella mia testa c’era solo in mente che dal tramonto in poi avremmo capito realmente le potenzialità della battuta di pesca.
Una delle parti più interessanti della serata sono state le chiacchiere con Michele che come sempre è iperdisponibile a rispondere alla mie curiosità e a condividere la sua grande esperienza in questo meraviglioso sport. Tra una battuta e l’altra il momento del tramonto si è avvicinava ma il cambio di vento improvviso e non previsto avrebbe con sicurezza compromesso la nostra pescata. Il vento era girato a nord-est (grecale) e il cielo si era pulito dalle nuvole all’orizzonte ed era immensamente limpido. Difatti poche tocche hanno fatto scuotere i cimini. Ad aprire le danze sono stato io con una discreta mormora, poi è stato il turno del mio amico Cristian e di Maurizio (amico di Michele). Al di fuori di queste tre mormore, il nulla.
Poco prima di chiudere passo a fare le ultime chiacchiere con Michele ma al mio ritorno alla mia postazione trovo una misteriosa sorpresa, il filo della mia canna era totalmente in bando. Corro a recuperare, ma non sento nulla attaccato. Quando tiro fuori il piombo dall’acqua trovo un piccolo grongo che però non avrebbe mai avuto la forza di spostare così tanto il piombo. A questo punto controllo se sull’altro terminale ci fosse ancora l’esca ma purtroppo vedo che il filo era stato strappato. Non sapevo cosa pensare o forse non volevo pensare, perché solo il pensiero che qualcosa di grosso si fosse allamato e che io non fossi lì vicino pronto a ferrare mi faceva impazzire.
Consiglio del giorno… non allontanatevi mai dalle vostre canne perché l’incontro da sogno potrebbe arrivare da un momento all’altro e dobbiamo essere pronti a cogliere l’opportunità!
Beh? Tutto qui? Una mormora? Il racconto stava per introdurre la cattura del mostro! Gli altri che hanno preso? Comunque sei un grande 😉
Ciao!
Ale
Ciao Alessio, eh si purtroppo il racconto è finito così… con una mormora e con un pesce misterioso che ha tagliato il mio terminale dello 0.18… non mi ci far pensare che è meglio! 😀
Ehm.. ALESSIO
peccato per la lenza strappata… in quella spiaggia a volte capitano belle orate anche fuori stagione …
Peccato sì… poi ti rimane sempre quel dubbio in testa… 😀
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