Dopo anni di attesa, finalmente ho partecipato ad uno dei trofei più prestigiosi della nostra penisola: la mormora d’oro. E’ una gara che si svolge in Feniglia alla quale partecipano tanti atleti provenienti dai più disparati club d’Italia. Sognavo di farne parte dai tempi in cui partecipai all’ Ombrina d’oro, meravigliosa manifestazione che si svolgeva in quel della Corsica, presso la spiaggia della Marana.
Dopo diversi anni di pesca, posso dire senza dubbio che conosco ottimamente la Feniglia. Ho fatto grandissime pescate in questa spiaggia, quindi so perfettamente come pescare. Questa consapevolezza, mi ha dato una carica in più per la gara, ed ero straconvinto di poter dire la mia in quest’arenile, ma non avevo fatto i conti con l’assurdo regno delle gare.
Sono giunto ad Orbetello intorno alle 14:30 insieme a Daniele, il mio compagno di box e d’avventura. L’adrenalina per la gara è veramente tanta, ma poi quando capisci che inizierà alle 21:00 e mancano la bellezza di 6 ore e mezza, ti chiedi perché sei dovuto arrivare così tanto presto, quando tra l’altro la gara si svolgerà per tutta la notte. Insomma la mormora d’oro è una bell’ammazzata.
Dopo i sorteggi, ci siamo diretti nella zona b, ad Ansedonia. Abbiamo parcheggiato la macchina e dopo tante peripezie, un pulmino con un camion a seguito con l’attrezzature dei concorrenti, ci porta all’interno della macchia mediterranea alle spalle della Feniglia e ci lascia davanti la viuzza per l’accesso al mare. Uno del posto mi dice che sono solo 200 metri da fare a piedi, ma ti assicuro che ne abbiamo fatti molti molti di più. Mentre camminiamo carichi, ci auguriamo che la nostra postazione non sia molto distante dall’entrata in spiaggia. Per fortuna è stato così. Altri 50 metri e il gioco è fatto.
Appena posata l’attrezzatura, mi do un sguardo intorno e noto ad un centinaio di metri, alla sinistra della mia postazione, un punta gigantesca. Il posto ideale per pescare. Insieme a Daniele conveniamo subito che quello che si trova su quella punta, farà senza dubbio il primo di settore (nella foto di seguito si vede benissimo). Speriamo bene.
Iniziamo a preparare il campo di battaglia, ma la fortuna ha voluto che nel bel mezzo della nostra postazione, ci fosse la capanna dello zio Tom. Un fastidio assurdo. Abbiamo dovuto pescare molto risicati, in quanto se ci fossimo messi a togliere tutti i tronchi e i rami, c’avrebbe tolto molto tempo.
Una volta preparato le canne, ho preso le 14 scatole di arenicola e le ho ossigenate. Un panino al volo prima dell’ inizio ed ecco che arriva il suono della sirena. La mormora d’oro ha inizio.
Prima prova Momora d’oro
L’inizio della gara è sempre molto eccitante. Speri subito di fare il colpaccio e di aprire le danze. Passare in vantaggio ti rende più tranquillo, almeno a me. Passano una ventina di minuti e il buon Daniele cattura un sughero da 25 cm. Beh come inizio non c’è male, visto che accanto a noi non è uscito nulla. Le mie canne intanto restano immobili però non sento gridare “pesce” da nessuno, quindi potremmo essere anche in vantaggio.
Passano i giudici di gara e chiediamo come sta andando agli altri box e ci dicono che fin’ora è uscito molto poco. Questo mi solleva un po’ e a sollevarmi ancora di più è il secondo pesce della serata catturato da Daniele, un bella tracina da 9 cm. 😀
Nel mentre il tempo passa e per quanto le stia provando tutte, solo un miro sotto misura è rimasto attaccato al mio amo, tra l’altro i tipi accanto a me, non sanno lanciare per niente. Riescono a tirare sopra i miei fili entrambi e quando recupero la mia lenza e ci impicciamo, hanno il coraggio di chiedermi come ho fatto a prendere la loro canna alla estrema destra della loro postazione. Resto allibito, sento sbattere i loro piombi davanti alle mie canne. I miei fili sono dritti ai miei cimini, anzi tendono alla mia sinistra dato il forte maestrale. Secondo loro lancio anche contro vento. Ho mantenuto la calma perché sono una persona tranquilla, però a loro consiglio vivamente di fare un corso di lancio il prima possibile.
Passano le 4:15 e suona la sirena della fine della prima prova. Quando arrivano i giudici di gare per la conferma delle prede, vedo dei sacchetti pieni di pesce. Chiedo di chi fossero e lui mi risponde del box 55, proprio quello sulla punta, tra l’altro anche ultimo box, quindi può lanciare dove vuole. Hanno preso ben 14 pezzi, contro i 2 nostri e della maggior parte dei concorrenti del nostro settore. Gli unici che hanno preso qualcosina di più, sono i due box accanto a lui che vivono di riflesso.
Mi scende la desolazione. Non posso fare nulla di nulla. Competere con loro è praticamente impossibile. Non è questione di bravura. Nessun pescatore con un minimo di esperienza si sarebbe messo al posto che mi è stato assegnato. Qualunque pescatore con un minimo di esperienza, avrebbe scelta quella punta spettacolare. Mi vengono mille dubbi. Non ho mai vissuto una gara con questo pensiero. Il risultato non dipende per niente da me.
Non è questione di bravura ma solo di fortuna nel posto che ti viene assegnato. Devo affrontare una seconda prova, fino alle 6 del mattina, senza poter minimamente competere con loro. I pesci non girano in questo tratto di riva rettilinea. Se si fossero fermati alla mia postazione, tutti avremmo pescato più o meno alle stesse condizioni, ma così non c’è gusto. Non per sminuire i pescatori del box 55, ma chiunque avrebbe fatto pesce in quel punto, basta mettere 50 grammi e tre ami. Hai 4 canne per sondare il fondo e trovare la mangianza, non mi sembra un’impresa impossibile.
Seconda prova Mormora d’oro
La seconda prova è iniziata alle ore 1:45. Mi sento molto demotivato e mi sembra di perdere anche tempo. I pesci sono pochi, tant’è che di mormore se ne sono viste pochissime, forse un paio in tutto il settore. Si da la caccia ai miri e ai sugheri. Non è proprio la serata migliore per la Feniglia.
Dopo un’ora non si vede ancora nulla, ad un certo punto vedo il cimino della canna piegarsi. Ferro. Cavolo c’è qualcosa di carino attaccato, pesa parecchio e da delle belle testate. Continuo a recuperare e arrivo fino al gradino di risacca. Faccio attenzione a non forzare il pesce perché è ancora vispo. Ad un certo punto vedo la sagoma di un’orata e subito dopo quella di un’altra. Wow è doppietta! Non me l’aspettavo proprio!
La cattura mi ha dato un po’ di carica, ma è finita dopo un’ora e mezza di nulla assoluto. Non ci sono nemmeno i granchi. Le esche sono intatte e sembra inutile cambiarle, tant’è che delle 14 scatole di arenicola e le 4 di koreano, ne ho riporate ben 9 e 3 a casa. Almeno ho una pescata già pagata! 😀
Insomma alle 6:00 arriva il “gong” finale. Il box favorito ha fatto altri 11 pezzi, ce ne possiamo tornare a casa senza nemmeno andare alla pesa, tanto nei primi tre del settore non ci siamo arrivati di certo.
La gara mi ha molto deluso, non tanto per la manifestazione perché la mormora d’oro è sicuramente bella ed interessante, ma mi sono reso conto di quanto le gare non premino la bravura dei pescatori. Credo che finirò la stagione e smetterò di gareggiare. La pesca è totalmente un altro sport e lo preferisco di gran lunga.
Between the political dilemmas, volatile battles and a nefarious scheme by new villain-on-the-scene Helmut Zemo
(Daniel Brühl), Civil War is overflowing with story.
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