Dopo il quasi cappotto consumatosi a Giannella, ho deciso di tentare la sorte a Pescia Romana, sempre alla ricerca dell’orata di taglia. Non ero convinto che la serata fosse delle migliori, dato che due giorni prima c’era stata una bella mareggiata e la scaduta era già bella che passata. L’unico fattore positivo era che la marea sarebbe sopraggiunta intorno alla mezzanotte. Come esche ho optato per: 2 americani, un’arenicola e un koreano.
Siamo giunti sul posto intorno alle 20:00, ho aperto rapidamente le canne e 3 belli inneschi di americano sono stati lanciati a diverse distanze, ovviamente sempre alla ricerca del pregiato sparide. Qui a Pescia Romana, l’ americano è senza’altro la migliore esca.
Il tramonto è sopraggiunto rapidamente, e oltre ad una leggera tocca sulla Mitchell, le esche venivano costantemente spolpate dai soliti granchi!
La notte aveva preso il posto del giorno, il buio era sceso prepotentemente sull’arenile, e solo le stelle e qualche lucciola di passaggio, emanavano un leggero bagliore. La luna era totalmente assente e nella mia testa c’era solo una certezza: serata da gronghi.
Difatti da lì a poco, dopo aver innescato un koreano sulla mia Tubertini, un piccolo grongo è rimasto attaccato al mio amo. Ne ho tirati fuori una decina, facendo anche le doppiette. Era chiaro che non fosse serata.
Abbiamo atteso fino all’una di notte, sperando che la marea portasse buone novelle ma purtroppo la situazione non è affatto variata. Con un po’ di amarezza abbiamo chiuso tutto e ce ne siamo tornati a casa.
Non mi ero creato grosse aspettative da questa uscita, anche se pensavo che qualcosina potesse uscire comunque! Ho provato di tutto per riuscire a fare una cattura decente, pescando fino e con terminali lunghi ma se il pesce è non si avvicina, qualsiasi cosa facciamo risulta inutile. Nonostante tutto, farò tesoro di questa esperienza.