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Pesca a fondo a caccia delle orate

Con il sopraggiungere della primavera si aperta ufficialmente la pesca a fondo all’orata di taglia. Non è una sfida semplice da vincere, serve molta pazienza e determinazione soprattutto perché spesso il risultato potrebbe essere deludente. A mio parere, la pesca dell’orata può risultare anche un po’ noiosa dato che va ricercata soprattutto nelle ore diurne. Di conseguenza diventa una pescata molto selettiva, dato che di giorno oltre ai pesci a galla, hai tendenzialmente meno abboccate rispetto al post tramonto. Ciò nonostante la cattura dello sparide di taglia, ti ripaga di tutto il tempo che hai investito per pescarlo.

Come postazione di pesca questa volta siamo ricaduti nuovamente nella Tagliata, ad Ansedonia. Qui c’è un po’ di fondale misto ed è sicuramente un ottimo hot spot per la ricerca dell’ orata.
La partenza è stata veramente ostica. La sveglia era impostata alle 3 e c’era anche il passaggio all’ora solare, insomma una alzataccia davvero dura.
Siamo giunti sull’arenile intorno alle 6:30, esattamente una mezz’ora prima dell’albeggio. Il picco di alta marea è previsto per le 10:30. Il mare è calmo e una leggera brezza da nord soffia alle nostre spalle. Sulla riva ci sono molti accumuli detritici e alghe, evidentemente nei giorni precedenti la perturbazione aveva creato un bel moto ondoso.

Il primo pesce della mattina è stato catturato da me, un piccola tracina aveva mangiato la mia arenicola. Con un po’ di difficoltà sono riuscito a slamarla e a rilasciarla. La cosa comica è che dopo aver rinnescato l’anellide, per qualche arcano motivo durante la fase di lancio, il filo si è aggrovigliato sulla cimino e il piombo è finito praticamente a 10 metri. Perdo un paio di minuti per sistemare il tutto, ma quando vado a recuperare la lenza per rilanciare nuovamente trovo un’ altra tracina attaccata all’amo. 😀

La prima tocca decente è arrivata sulla canna di Cristian, ecco il video della cattura.

Appena tornato dalla ripresa, trovo il video in bando della mia canna da ledgring. Corro, ferro e inizio a recuperare. Dalla testate del pesce non sembra essere un granché. Difatti è un piccolo sarago che ingolosito dall’ arenicola a galla, è rimasto attaccato al mio amo.

Il sole comincia ad alzarsi sempre più, e intorno alle 8:00 è arrivata un’altra mangiata sulla canna di Cristian, prontamente ho ripreso il tutto. Un altro sarago.

La mattinata è proseguita senza molto emozioni, a parte un’ ombrina a misura presa sempre da Cristian.

Ombrina pescata dalla riva

Diciamo che sono stato abbastanza spettatore in questa giornata. Tra l’altro ho avuto a che fare con diversi incagli. Sapevo che qui il fondale era misto, ma la volta scorsa ho pescato nello stesso punto e non ho avuto alcun tipo di problemi. Mistero.
Sta di fatto che di orate nemmeno l’ombra, ma l’appuntamento è solo rinviato alla prossima uscita di pesca a fondo! 😀

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