Credo, senza alcun dubbio, che questa sia stata la primavera più piovosa degli ultimi vent’anni, ma questo non mi ha impedito di fare una divertente battuta di pesca a fondo alle mormore a Pescia Romana.
Il mese di Maggio è stato caratterizzato da continue piogge e temporali a intervalli di pochi giorni. Diciamo che è piovuto quasi ogni dì. Anche l’inizio di Giugno non è stato un granché, ma ora sembra che si sia spalancata la porta dell’estate e si spera che il caldo arrivi presto. L’alta pressione è un elemento fondamentale per la pesca in questo periodo dell’anno. Ci serve il bel tempo per portare ad un buon livello l’attività dei pesci di stagione.
Le mie uscite si sono ridotte al minimo termine ultimamente. Pescare con il mare mosso in questo periodo, a mio modo di vedere, non è proprio il top. Per questo ho aspettato ben tre settimane prima di tornare a pesca. Ho atteso il bel tempo e un po’ di alta pressione e finalmente il venerdì appena passato sono tornato a solcare le spiagge della costa laziale.
I protagonisti del racconto oltre a me, sono Cristian e Francesco, che fanno parte del nostro team di pesca, e Andrea, un caro amico d’infanzia.
Siamo partiti intorno alle 16:00 e dopo un travagliato viaggio, siamo giunti alle Murelle intorno alle 18:30, dove ci aspettano Stefano e Umberto, altri due ragazzi del team, e Federico (vice presidente del Grongo, uno dei team più importanti). Purtroppo però non c’è spazio per pescare insieme, ma oltre a questo, il mare non è affatto di mio gradimento. L’acqua è molto torbida, la causa è senza alcun dubbio il Fiora (fiume che sfocia a Montalto Marina), che a causa delle piogge dei giorni precedenti, sta portando parecchia terra in mare. Le possibili soluzioni a questo problema sono due, provare ad andare vero Riva dei Tarquini o oppure passare il fiume e andare verso Pescia Romana.
Le seconda soluzione è la più ovvia e il motivo è semplice. Soffia un bel maestrale e questo spinge tutta la terra a sinistra del fiume, cioè in direzione delle Murelle. Prima però abbiamo provato Riva dei Tarquini, in quanto è più di strada, ma giunti sul posto abbiamo trovato una situazione ancora peggiore. L’acqua qui era praticamente nera, le nostre speranze che lo sporco fosse circoscritto in zona Murelle è andata a farsi friggere, quindi l’unica soluzione era oltrepassare il fiume.
Giunti a Pescia Romana, finalmente troviamo un mare pulito e possiamo cominciare la nostra battuta di pesca a fondo. Insomma dalle 16:00 che siamo partiti, abbiamo messo le canne in acqua alle 20:00, giusto in tempo per godersi un bel tramonto. La sensazione di piacevolezza che provo è veramente unica, aspetto da tre settimane questo momento e non importa come andrà la pescata, l’importante è essere qui, al mare, a pescare.
Battuta di pesca a fondo a alle mormore a Pescia Romana
La prima tocca arriva dopo il tramonto proprio sul picco di alta marea. Vedo il cimino della Cassiopea 120 muoversi, corro alla canna e ferro, ma purtroppo sembra che il pesce non sia rimasto attaccato. Controllo le esche e vedo l’arenicola sull’amo basso smangiucchiata mentre il koreano popappato integro, quindi non può essere un pesce di galla. Le cose sono due o per l’emozione ho ferrato male, oppure i pesci mangiano male.
Passa un mezz’oretta e vedo schizzare il segnala cattura di Andrea, ma anche lui va a vuoto. Sembra proprio che non mangino affatto bene. Nel mentre si avvicinano Cristian e Francesco e ci dicono che hanno catturato due mormore e che ne hanno lisciata qualcuna anche loro. Questo conferma la mia ipotesi. I pesci mangiano in modo strano e bisogna aspettare un pochino di più, prima di ferrare.
Non pensavo che girassero le mormore qui a Pescia, di solito ho sempre catturato ombrine e qualche orata, ma le mormore sono una rarità qui o almeno lo sono state per me. Tra l’altro sembra che pascolino sul canalone più vicino a riva, che si trova ad una 40 quarantina di metri da noi.
A questo punto, faccio un po’ mente locale e decidi di cambiare assetto di pesca. Pascolando così vicine alla riva, devo abbassare la grammatura del piombo. Decido di abbandonare gli 80 grammi e di passare ai 50 grammi nonostante non sia una grammatura ideale per la Cassiopea 120, ma tanto non devo lanciare lontano e in più il fondale, essendo abbastanza morbido, fa sì che la canna si mette in tiro perfettamente.
Passano pochi minuti dal primo lancio e arriva la prima abboccata. Questa volta c’è. Una mormora finisce nel mio secchio. Non passano nemmeno 5 minuti che arriva anche il turno di Andrea che spiaggia una bella mormora. Sembra che il pascolo sia proprio davanti a noi.
Passa qualche minuto e non si vedono più tocche. Decido quindi di recuperare di qualche metro l’esca e di fermarmi di nuovo. Questo è un buon modo per pescare le mormore. Nemmeno finisco di recuperare che vedo il cimino bacchettare. Ferro. Il pesce inizia a tirare di brutto. Spettacolare. Allento un po’ la frizione per sicurezza. Le fughe del pesce fanno piegare tutta la canna. Con cautela recupero. Sono quasi al gradino di risacca. Sotto l’onda vedo brillare un bel pesce. Aspetto l’onda ed ecco una bella mormora da circa mezzo chilo che esce fuori dall’acqua. Che emozione. Nonostante ne abbia presi parecchi di pesci, mi sembra sempre come se fosse la prima volta.
La marea continua a decrescere e quando siamo giunti all’ una di notte, l’onda che si forma sui 40 metri comincia ad infastidire la nostra pescata. I terminali dello 0.18 si aggrovigliano e bisogna di nuovo cambiare assetto, ma essendo tardi, decidiamo di mettere tutto a posto e di ritornare a casa.
La serata non è stata il top perché in 4 sono uscite 6-7 mormore, ma nonostante tutto è stata una piacevole battuta di pesca a fondo alle mormore a Pescia Romana. Spero che il tempo si mantenga e che non debba aspettare altre 3 settimane prima di tornare a pescare. Ti assicuro che per me è una vera e propria tortura.