Come di consueto anche questa Domenica sono stato in prima linea per una nuova pescata. Visto il forte vento di grecale, l’unico posto buono per fare un po’ di pesca a fondo è la Feniglia. I giorni antecedenti all’uscita, mi sono giunte voci di diverse catture fatte su questo arenile tra mormore, oratelle e saraghi. La fonte da cui sono trapelate queste notizie è più che affidabile, il suo nome è Michele Nardi.
Questa volta il mio compagno di avventura è stato Marco, un altro “malato” per il surfcasting come me, conosciuto al corso di lancio tecnico di qualche mese fa. Il viaggio verso la Feniglia è stato molto piacevole e tra una chiacchiera e l’altra, senza nemmeno accorgersene, alle 17,00 ci troviamo già sul posto di pesca.
Come al solito la Feniglia è un incanto per i miei sensi. Acqua limpida, aria pura, sole tiepido, il mix vincente di questo meraviglioso arenile di cui sono totalmente innamorato. Il mare è calmo e solo un’ondina sulla prima secca interrompe il silenzio della natura. Il vento spira leggero da nord-ovest, tutto sembra andare a gonfie vele per il momento.
Percorrendo il bagnasciuga, ho attentamente osservato la riva alla ricerca di qualche punta di sabbia dove potermi posizionare. Scelte le due postazioni diamo via alle danze. Come al solito monto le mie tre canne predilette: Cassiopea 120 e 160 grammi, Tubertini Eurocasting 110 grammi.
La prima tocca è arrivata subito, ancora prima del tramonto. Qualcosa è stato ingannato dal verme americano. Lì per lì ero quasi sicuro che potesse essere un’oratella, ma invece ho spiaggiato una bella mormora sui 3 etti. Nemmeno il tempo di slamarla, che vedo bacchettare il cimino della Cassiopea 120. Un’altra mormora ma essendo sotto misura è stata prontamente liberata. Da lì ad una mezz’ora arriva la prima mormora anche per Marco. Insomma la serata sembra promettere bene.
Purtroppo a questo punto della serata per me sono arrivati una serie infinita di contrattempi, mi sono successe cose che non mi accadevano da quando ero un novello pescatore. Ho avuto a che fare con grovigli dei terminali, strappi durante la fasi di lancio, perline incollate che si scollano. Ho passato un’ora da panico. Probabilmente le “gufate” dei miei amici rimasti a casa hanno avuto il loro effetto. 😀
Dopo quest’ora di stress, ho deciso di rilassarmi un istante per riorganizzare le idee. Il buon Marco nel mentre ha già nel secchio 3 mormore mentre io sono fermo ad una. Devo recuperare il terreno perso!
Dopo essermi rilassato, le tocche sono tornato di nuove a farsi vedere. Quando accadono tanti inconvenienti bisogna ricordarsi che la calma è la virtù dei forti. Aver ripreso il controllo della situazione mi ha permesso di rientrare in pesca. Tempo un’ora pareggio i conti con Marco e alla fine della serata il nostro carniere conta 11 mormore.
Devo dire che mi aspettavo un po’ di più da questa battuta di pesca a fondo in Feniglia, tra l’altro ero convinto che la zona di pascolo dei pesci sarebbe stata una decina di metri dopo l’ultimo frangente che si formava ad una 40 di metri dalla riva. Immaginavo che lì si formasse qualche accumulo detritico. Invece la lunga distanza è stato l’unico modo per far qualche cattura.