Dopo ben due settimana di astinenza dalla pesca finalmente sono tornato a battere un arenile con le mie canne de pesca. Come location ho scelto Terracina in quanto questa spiaggia, a causa della conformità del litorale è esposta ai venti da sud e riparata da quelli da nord. Qui la tramontana soffia alle spalle e permette di raggiungere qualche metro in più. Ero consapevole che fare l’alba comporta innumerevoli svantaggi: alzattaccia alle 3 di notte; momento buono per pescare si riduce al cambio di luce; una volta che arrivano le 9 di mattina le possibilità di prendere un bel pesce diminuisce drasticamente. Nonostante ciò ho deciso comunque di tentare la sorte, alla fine chi non risica non rosica no! 😀
Sono giunto sulla spiaggia intorno alle 5:00, l’aria è molto fredda e un vento gelido aleggia alle mie spalle. Il mare è calmo ma presenta delle onde lunghe che si chiudono solo in prossimità della battigia. Obiettivo principale della battuta di pesca è l’orata.
Esche: americano, arenicola, koreano.
Ho montato 3 canne per diversificare la pescata. I piombi utilizzati sono da 75,100 e 125 gr. Le prime tocche si sono fatte subito vedere ma sono tutte mormore sotto misura da rilasciare assolutamente. Intorno alle 6 la prima e purtroppo unica emozione della mattinata. Una forte mangiata sull’ Artico Silente ha fatto sbattere con forza il cimino. Calcolando che pescavo con 125 grammi, vuol dire che il pesce non era malvagio. Corro e ferro. Sento battere con forza. Inizio a recuperare con prudenza ma purtroppo per qualche strano motivo il pesce non si è allamato bene e si è riguadagnato la libertà!
La battuta è corsa via rapidamente e con poche emozioni. E a parte una mormora da 23 cm, rilasciata viva in quanto unica preda, Terracina non ha pagato la mia levata notturna. 😀