Forse non tutti sanno che la pesca nel sotto riva, può essere molto fruttuosa e regalare del serate emozionanti. Spesso il pescatore della spiaggia, presuppone che il pesce si trovi lontano della riva. Quindi si impegnano in lancia più o meno tecnici per arrivare il più lontano possibile. Ma spesso è proprio nei pressi del primo canalone che cammina parallelo alla battigia che si fanno le pescate migliori.
Solitamente la pesca nel sotto riva è fruttuosa nelle spiagge il cui fondale degrada rapidamente. Per questo è fondamentale provare sempre una canna nei pressi del gradino di risacca o poco più avanti. Colgo l’occasione di raccontare una divertente pescata, fatta la scorsa estate, sulla spiaggia di Pescia Romana.
Pesca estiva vicino alla riva
Sono giunto in spiaggia intorno alle 19:00 insieme al mio amico Daniele Sono rimasto subito colpito, da un punto preciso, dove si creava una situazione molto particolare, che ora ti spiegherò.
Proprio nel sotto riva, tra la battigia e la prima secca, c’era un bel canale con un discreto fondale. Sulla secca, intorno ai 30 metri dalla riva, c’era una fortissima corrente laterale che camminava da destra verso sinistra. Il tutto creavo un moto ondoso parallelo alla riva che frangeva su un punto di secca che chiudeva ad imbuto il canalone parallelo alla battigia.
Le onde creavano un po’ di schiuma proprio sotto il gradino della prima secca. Secondo me quello era il punto dove piazzare le mie esche. Ci tengo a specificare che le condizioni, non erano minimamente da surf. Si poteva pescare anche con 50 grammi.
Inizio montare le canne, nel mentre si alza un discreto vento di scirocco, che va ad appiattire le onde che camminavano parallele sulla secca. Il vento è cessato successivamente, in contemporanea al tramonto del sole.
Decido di provare subito la mia beach, con un trave da 140 cm, con due braccioli di nylon da 120 cm dello 0,18 mm. Amo del 12, molto affiliato e leggero. Arenicola. Appoggio subito l’esca poco prima della secca, dove iniziava il restringimento del canalone. I pesci erano obbligati a passare da lì. Mentre le altre due canne più pesanti, una a nage con la linea longa e una sempre con doppio bracciolo da 120 cm, ma con 125 grammi di piombo. La canna con la linea l’ho piazzata dopo la prima secca, l’altra il più lontano possibile.
Pesca nel primo canale tra mormore e orate
Passano una decina di minuti ed è proprio sulla beach che arriva la prima tocca. Vedo la vetta della canna spiombare. Prendo la canna e ferreo leggermente. La canna si piega, il pesce tira particolarmente, tant’è che mi obbliga ad allentare la frizione, che inizia a suonare. Dopo pochi minuti, tiro fuori una bella mormora da 30 cm. Cavolo come tirava. Catturata nel sotto riva, ovviamente il pesce ha molto più forza e resistenza. Veramente divertente.
Dopo aver slamato il pesce, innesco una nuova arenicola e rilancio allo stesso punto. Subito dopo recupero le altre due canne e trovo l’esca mangiata dai granchi. Mentre mi accingo a rilanciare la canna da Nage, vedo nuovamente bacchettare la vetta della beach. Corro alla canna e arriva un’altro strike. Questa volta è un’ orata a finire nel secchio.
A questo punto decido di mettere anche le altre due canne nel sotto riva. La canna da nage la lascio con la linea longa, mentre per altra decido di cambiare trave. Passo a un mini trave con un terminale da un paio di metri dello 0,18 mm sempre con arenicola. Essendo una assetto più pesante, preferisco allungarmi con il terminale.
Da questo momento in poi, inizia una corsa da una canna all’altra. Mormore e orate assalgono le mie esche. Tant’è che dopo un’ oretta ho il secchio pieno e sono stremato.
Per il mio amico Daniele, posizionato alla mia destra, il risultato non è il medesimo, ha pochi pesci nel secchio. Ma è bastato un piccolo accorgimento per riprendersi, allungare i terminali. Passando da 70 cm a 120 cm, tutto è cambiato.
La pesca e i centimetri
A volte anche i dettagli fanno la differenza ed è proprio questo il bello della pesca. Come diceva Al Pascino in un indimenticabile monologo nel film “Ogni maledetta Domenica”, sono i centimetri intorno a noi che fanno la differenza. Una terminale troppo corto o troppo lungo, un esca messa 10 metri più avanti o messa nel sotto riva. Quando siamo a pesca, noi combattiamo per quel centimetro e cambiamo i risultati per un centimetro. Come dice Al Pacino la vita e il footbool e aggiungerei la pesca, sono una questione di centimetri. Questi possono fare la differenza, tra vivere o morire o tra un cappotto e una grande pescata.
Ti è mai capitato di fare una grande pescata a pochi metri dalla riva? Che pesci hai catturato?
spigola kg 1 ‘600 con trancio di calamaro a 30 metri da riva mare mosso con schiuma spiaggia scivu sardegna meridionale