Tutti sognano di fare una battuta di surfcasting all’isola d’Elba, un mare ricco di pesce e quando finalmente ne hai l’occasione, i tuoi pensieri prendono il volo. T’immagini il mare, percepisci il suo odore, senti il fragore delle onde nella tua testa. Le immagini si susseguono una dopo l’altra, l’ adrenalina sale alle stelle. Vedi le tue canne sui i picchetti. Immagini il cimino che sbatte con forza! Ci sei, è il pesce che hai sempre sognato di prendere ha abboccato alla tua lenza. Lo senti che tira. Il tuo cuore va a mille.
Manca poco e il pesce dei tuoi sogni sarà tra le tue mani! Immagini la frizione che suona la melodia che hai sempre bramato di udire. Siamo alle battute finali. Ci sono le ultime ripartenze del pesce da gestire e quel sogno diventerà realtà! Eccolo! Finalmente è fuori dall’acqua! Ti senti il re del mondo, vorresti strillare e correre impazzito per la spiaggia!Questi sono i sogni che ho iniziato a fare quando ho deciso di partite alla volta dell’isola d’Elba. Avrei raggiunto Michele Nardi e il gruppo di pescatori al suo seguito e poi mi sarei immerso in una fantastica battuta di pesca dalla riva.
Partenza da Roma alle ore 9:00. La nave sarebbe salpata da Piombino alle ore 13:50, ma come da buona abitudine sono arrivato un’ora e mezza prima rispetto all’imbarco. Il tipico pranzo pasquale è stato sostituito da un paio di panini. Devo dire che ho sentito molto la mancanza dell’abbacchio al forno con le patate! Che desolazione! 🙂
La lunga attesa sembra durare un’eternità, nel mentre qualche goccia d’acqua inizia a bagnare il parabrezza della macchina.
Finalmente scatta l’ora X, gli addetti all’imbarco controllano i biglietti e ci fanno salire sulla nave. Elba sto arrivando!!
Sono talmente eccitato che cammino su e giù per la nave. Mi affaccio spesso sulla prua per scorgere il mare, casomai saltasse qualche bel pesce.
Ore 14:30, Terraaaa!
Corro all’hotel a posare alcune cose e poi di corsa al residence dove è alloggiato Michele e il gruppo di pescatori! Sapevo che il raduno per decidere dove pescare sarebbe stato alle ore 15:00. Imposto il navigatore e in un attimo sono lì. Non vedo l’ora di fare surfcasting all’isola d’Elba.
Trovo un clima molto disteso, ci sono 5-6 persone sedute al tavolo entra loro scorgo Michele Nardi. Mi avvicino, saluto tutti e mi presento. Ovviamente stavano parlando di pesca e questo mi ha fatto sentire subito a mio agio.Ho subito cercato di avere qualche informazione sulle uscite che avevano fatto nei giorni precedenti, dato che loro erano lì dal martedì (io sono arrivato la Domenica di Pasqua se non fosse stato chiaro).
La battute di surfcasting all’isola d’Elba, non era stata delle migliori, diciamo che solo in due uscite si erano divertiti parecchio, tra l’altro era stata persa un’orata da 4-5 chili proprio in prossimità dalla riva. Insomma ero fomentato!
Il tempo si stava sempre più imbronciando. La bandiera della Trabucco sulla terrazza è tesa dal vento di maestrale, mentre dalla meravigliosa vista sul mare si scorge un po’di schiuma a largo. Ero proprio convinto che sarebbe stata un ottima opportunità per pescare qualcosa. Qui i saraghi abbondano, quindi si preannunciava una bella pescata nella mia testa.
Alle 16:00 siamo partiti. Michele c’ha mostrato alcune spiagge dove poter pescare ed essendo molto piccole ci siamo dovuti separare.
Dal cielo ha iniziato a cadere giù tanta acqua per almeno una decina di minuti. Poi è calata l’intensità e quando tra le nuvole è iniziato a filtrare qualche raggio di sole, ho assistito ad un dei più bei spettacoli della natura che abbia mai visto! Un arcobaleno meraviglioso sembra collegare la terra ferma al mare. I suoi colori sono vispi e si distinguono nitidamente. Non potevo non riprendere questo indimenticabile momento. Nel video potrai vivere in parte ciò che ho vissuto io!
Pesca alla spiaggia di Torpinete
Ore 17:00, finalmente le canne in acqua! La spiaggia scelta è quella di Torpinete. Il fondale è sabbioso qui e degrada molto rapidamente. A tiro di canna si raggiungono profondità spaventose. Ben oltre i 10 metri!
La varietà di pesce pescabile va ben oltre la nostra immaginazione, potrebbe abboccare alla tua lenza qualunque tipo di pinnuto.
Tra le novità della mia attrezzatura spicca senza altro la nuovissima Cattura la top di gamma della Trabucco per quanto rigurda le canne da beach ledgering. Devo ammettere che sono rimasto stupefatto dalla sue prestazioni! Presto scriverò una recensione più approfondita. Il parco esche scelto per la battuta di surf è veramente ampia: 4 americani, 4 bibi, 2 arenicole e sarde a volontà!
Dal mare si notava un forte corrente laterale causata dal vento di maestrale che soffiava spavaldo da nord-ovest! Nonostante ciò non si creava nessun frangente in quando l’ arenile era abbastanza riparato e in più l’acqua era molto alta! Ero un po’ perplesso per la condizioni meteo-marine. L’arrivo di questa perturbazione non abbastanza forte da generare un moto ondoso soddisfacente, secondo me allontana i pesci tipici della stagione. In più non creandosi nemmeno un frangente non vengono richiamati nemmeno i saraghi e le spigole.
Nonostante ciò, una pensa di trovarsi in un isola e di conseguenza il pesce gira a prescindere delle condizioni meteo-marine, ma dopo questa esperienza ho radicalmente cambiato il mio pensiero, ma questo discorso lo approfondiremo nelle conclusioni che ho tratto da questa esperienza comunque formativa.
Nella prima ora nemmeno l’ombra di una tocca. Il cambio di luce si avvicinava e la speranza di vedere qualche tocca aumentava. Improvvisamente però vedo saltare a 30 metri dalla riva un pesce enorme. Sara stato lungo oltre un metro, per un peso di almeno 20 kg (non credo di avere esagerato). Mi sono subito interrogato su che pesce potesse essere, il salto che ha fatto non sembrava quello di un pesce serra e tra l’altro il colore scuro e la dimensione mi ha fatto pensare subito ad un tonno o ad una ricciola.
Poco dopo parlando con Michele Nardi, mi è stato riferito che nella zona ne girano moltissimi di tonni, ed essendo così alta l’acqua capita di vederli saltare. Questa notizia mi ha subito smontato, un tonno che si aggira nella tua zona di pesca implica che il pesce se ne vede bene di pascolare nei dintorni. Sta di fatto che per tutta la sera non si è vista una tocca nonostante tessi pescando a surfcasting all’isola d’Elba. In quel momento ero veramente deluso, non sapevo cosa pensare. Forse sono io che ho sbagliato qualcosa, ma poi il giorno dopo parlando con gli altri pescatori, che la sera prima avevano pescato in spiagge diverse dalla mia, ho scoperto che tutti avevano ottenuto il mio stesso triste risultato: cappotto.
La perturbazione in atto aveva totalmente allontanato i pesci dalla riva. Mi sembrava quasi assurdo cappottare in un’isola. La sera sono andato a dormire con un po’ di amaro in bocca, sperando che il giorno dopo potesse cambiare qualcosa.
La mattina di Pasquetta appena mi sono svegliato, sono andato alla finestra per controllare il tempo. Il cielo era sereno ma il vento di tramontana aveva raffreddato di brutto l’aria. Sembrava essere ritornato l’inverno. Un po’ titubante sono sceso a fare colazione. Dopo di che sono andato a farmi un giro nelle spiagge vicino al porto alla ricerca di qualche pescatore per fare due chiacchiere.
La sera precedente ero stato invitato a pranzo da Michele Nardi. Ho passato un paio di ore veramente piacevole insieme a lui e a Davide di BestPesca.
Ore 16,00, partenza per la spiaggia di Lacona, uno dei migliori hot spot per il surfcasting d’Italia. Questa volta non ci siamo divisi, e tutti insieme abbiamo affrontato l’ultima battuta di surfcasting all’isola d’Elba. Con le canne abbiamo occupato praticamente tutta la spiaggia. C’erano almeno 27 lenze in acqua, insomma qualcosa si sperava di vedere, anche se le condizioni non sembravano delle migliori.
Ci trovavamo nella quiete di un post perturbazione e nel momento precedente all’arrivo di un’altra, dato che il giorno dopo il tempo si sarebbe imbruttito di nuovo. Insomma c’era poco da essere contenti. Difatti il tramonto non ha regalato nulla a nessuno se non due mormore da rilasciare. Il mio primo pesce è arrivato intorno alle 21:00, un piccolo sarago pizzuto da rilascio. Per fortuna che qualche minuto dopo ne è stato pescato uno di buona taglia da un altro pescatore. Questa è stata l’unica cattura della serata un po’ poco per essere una battuta di surfcasting all’isola d’Elba
Se ripenso a tutte le speranze che avevo prima di partire, mi sento veramente abbattuto. Insomma tutti ti aspetti tranne di cappottare per due giorni di fila all’isola d’Elba. Quello che ho imparato è che il posto di pesca conta solo in parte, nel senso che anche nei migliori spot servono le condizioni meteo adatte, insomma nulla è scontato. Il mare non fa mai sconti e ne regali. Secondo me la capacità di un pescatore sta nel capire sopratutto quando non andare a pesca, essere consapevoli che la giornata non sarà delle migliori implica meno nervosismo nel post pesca. Secondo te a cavallo di due perturbazioni una uscente e una entrante, il mare può essere redditizio?