Dopo diverso tempo di astinenza sono tornato a solcare una spiaggia con le mie canne a seguito. Le condizioni meteo-marine non erano di certo le migliori, per questo motivo con i miei compagni di pesca abbiamo deciso di ripiegare su una zona a fondale misto nei pressi di piccoli scogli semisommersi: si tratta di Santa Severa. Il fondale misto è una delle scelte migliori quando, per forze di causa maggiore, non si può praticare il vero surfcasting.
Ho portato con me due canne, una Mitchell con portata 100gr e una Colmic con portata 200gr. In tutte e due i casi ho abbinato un mulinello del tipo 8000 ma ho variato il comlpesso pescante. Con la prima in bobina avevo un monofilo dello 0.26 con schok leader, trave dello 0.40 di circa due metri e due braccioli fluorocarbon dello 0.26 di circa 30 cm con ami dell’8 di tipo aberdeen. Con la seconda ho cambiato solo il monofilo optando per lo 0.40 privo ovviamente di shockleader. Con i piombi ho preferito non rischiare scegliendone uno antincaglio e montando con la Mitchell il piombo a perdere. La decisione riguardo l’esca è ricaduta sul koreano.
Abbiamo sfruttato il cambio di luce serale e le tocche non sono assolutamente mancate. Le prime prede sono state piccoli pesci, esemplari che popolano le zone miste. Con l’arrivo del buio la musica è stata sempre la stessa, un sughero di medie dimensioni ha completamente ingoiato il mio koreano che svolazzava in acqua preceduto sul bracciolo da uno zatterino fluorescente. Intorno alle sette, per quanto mi riguarda, ho dovuto combattere un po’ di quiete marina; era tutto troppo tranquillo ed era necessario trovare soluzioni alternative efficaci. Parlando con un mio amico decidemmo di optare per lanci frequenti cambiando sempre mira. La scelta si è rivelata giusta. Al sesto o settimo lancio, tempo di mettere in tiro la canna, ho visto bacchettare il cimino, un po’ incredulo ho ripreso in mano la mia Colmic che riprese ha flettersi in punta. Una divertente lotta fino a riva con una bella occhiata. Lo stile di pesca è continuato ad essere lo stesso intervallando lanci con tempi di attesa di massimo 10 minuti. Il motivo preciso non lo capivo e non l’ho capito, i pesci mangiavano in fase di discesa in acqua dell’esca quasi a dire mi dovete invogliare a mangiare.
Alla fine della serata il mio bottino ammontava a 1 sughero e 3 occhiate. Alla fine dei conti quando non si hanno le giuste ore da dedicare alla pesca e bisogna sfruttare quelle disponibili, magari con il mare che non si presenta nelle condizioni da puro surfcasting, le zone con faondale misto possono comunque regalare delle serate divertenti nella speranza di incontrare prede ambite.