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Travi ed esche per orata

Sono reduce da un’ altra bellissima pescata all’insegna dello sparide d’oro. Con l’occasione, oltre a raccontare come è andata, voglio approfondire il discorso inerente ai travi ed esche da utilizzare per l’orata.

Spesso mi sono trovato a discutere su quali sono i travi adatti ad un pesce piuttosto che ad un altro. E come in tante cose della vita, non esiste una risposta assoluta. Nel caso specifico dell’orata, potrei suggerirti principalmente tre tipologia di travi.

  • Long arm: da utilizzare quando fai un pesca selettiva, utilizzando ad esempio il granchio come esca
  • Short Rovesciato: quando vuoi dare più morbidezza al terminale e se necessiti di clippare l’esca.
  • Bandiera tutto fare: quando fai una pesca di ricerca, non mediamente specifica all’orata.

La lunghezza e lo spessore del diametro del terminale ovviamente dipendere dal mare.

Per quanto riguarda le esche, anche qui bisogna utilizzarle con dei criteri logici. In tanti mi dicono che la cozza è un ottima esca per l’orata, ed è verissimo, ma deve essere utilizzata in con un contesto logico. Lanciare una cozza in un mare di sabbia difficilmente porterà grandi risultati. Utilizzarla invece nei pressi di scogliere, area portuali o in tutti quei contesti in cui c’è presenza di cozze reale, allora si che fa la differenza.

Pensiamo all’arenicola, esca madre per le nostre battute di pesca a fondo. Essendo un anellide del posto è normale che sia decisamente più adescante di un coreano e un americano. E’ il pasto che naturalmente i pesci possono trovare. Essendo così apprezzata da tutti i pesci, ovviamente non fa la selezione.

Travi e esche per le orate: il racconto della pescata

A questo punto parto con quanto di bello mi è accaduto nell’ultima pescata. Sono giunto sul posto alle 4 del mattino e visto che un paio di settimane prima avevo catturato diverse orate, ho riproposto lo stesso assetto.

Per entrambi le canne, ho messo un trave a bandiera da 180 cm, con due braccioli da 130 cm dello 0,20 in fluorocarbon, amo del 10. Come esca ho deciso di utilizzare nuovamente l’arenicola. In queste zone funziona molto bene, evidentemente è presente nell’habitat.

La prima abboccata arriva al primo lancio e sull’Ultegra J. Corro a ferrare e subito sento delle testate. E’ un orata, non ci sono dubbi e sembra anche abbastanza grande. Arrivato nei pressi del gradino, mi rendo conto che le orate sono due. Se vuoi vedere il video della cattura clicca su questo link

Da quel momento non ho più una attimo di respiro. Le orate hanno iniziato a mangiare ad ogni lancio. Ne recupero diverse belle, ma ad ogni abboccata spero di catturare una oversize. Ad un certo punto vedo un abboccata incredibile, con tanto di partenza della frizione. Prendo la canna e ferra e boom. Qualcosa di grosso è attaccato dall’altra parte. Le testate sono importanti, questa volta è un pesce solo ed è bello.

Taro la frizione in modo da poter gestire al meglio le ripartenze che non si fanno minimamente attendere. Ho un terminale dello 0,20mm e non posso permettermi molti errori. Arrivato vicino rivo, inizio a vedere il pesce. E’ un orate bellissima, devo fare attenzione anche perché non ci sono onde che mi aiutano a spiaggiarla.

Per fortuna dopo alcune fughe riesco a spiaggiare l’orata. Peso stimato appena uscita dall’acqua? 1,3 Kg, ma la bilancia di casa mi tolto un paio di etti. Quindi un’orata da un chilo e centoventi grammi. Sono felicissimo e questo link puoi visionare il video della cattura

La pescata si è conclusa con una bella orata e anche un bel carniere.

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