I venti di scirocco dopo aver soffiato prepotentemente per tutta la notte, avrebbe perso di intensità. Si preannunciava un bel mare in scaduta. La location per la battuta di surfcasting alle ombrine ancora non era stata decisa, saremmo andati verso le Murelle (Montalto di Castro) e in funzione al colore dell’acqua avremmo deciso dove pescare.
Siamo arrivati alle Murelle intorno alle 7:00, ma l’acqua era troppo torbida. Evidentemente il canale di Montalto nei giorni precedenti aveva portato tanta sporcizia a causa delle piogge. In questi casi, bisogna spostarsi e andare oltre il fiume.
Il primo posto utile per pescare è Marina di Pescia Romana. Qui il mare, nonostante fosse in scaduta, si presentava abbastanza limpido e tra le onde non si scorgevano nemmeno le alghe.
L’alba era passata ormai da tempo, quindi con rapidità abbiamo aperto le canne e abbiamo dato il via alle danze. Come sempre il mio compagno di avventura è Cristian.
Il parco esche scelto per la battuta di pesca dalla riva è stato: americano e arenicola.
Battuta di surfcasting alle ombrine: l’attrezzatura
Per affrontare questa situazione di pesca ho deciso di utilizzare la seguente attrezzatura: Cassiopea 160 gr con mulinello Daiwa Windcast Z 5000, filo in bobina dello 0,18, come trave uno short rovesciato lungo circa due metri con bite clip, terminale dello 0,25 lungo 190 cm, amo Aberdeen del 6.
Ho scelto questo calamento per poter lanciare con più semplicità in ground, alla ricerca del pascolo oltre l’ultimo frangente che si trovava non oltre gli 80 metri da riva, ma a causa del vento quasi frontale un side non sarebbe stato sufficiente per raggiungerlo. Come seconda canna ho scelto la Cassiopea 120 gr con mulinello Shimano Ultegra CI4 4500, filo in bobina dello 0,18, trave con doppio terminale da un metro, filo dello 0,25 e amo Aberdeen del 10. Con questo tipo di calamento volevo ricercare il pesce nel canalone parallelo alla spiaggia che si trovava intorno ai 30 metri da riva.
Battuta di surfcasting alle ombrine: il racconto
Le prime tocche sono arrivate subito. E come immaginavo nel mare c’era una folta presenza di ombrine. La cosa incredibile è che però sono tutte della stessa misura, sembrano fatte con lo stampino.
La maggior parte delle abboccate sono arrivate in prossimità dell’ultimo frangente, che grazie alla diminuzione del vento, era diventato raggiungibile anche attraverso un semplice lancio side.
La giornata si è chiusa con una decina di ombrine nel secchio! Diciamo che per aver pescato solo 3 ore il risultato è stato più che soddisfacente. Purtroppo causa impegni lavorativi abbiamo dovuto abbandonare un mare da favola e sono convinto che, se fossimo rimasti, di pesce ne sarebbe uscito ancora molto.